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Cassino

Cassino si estende ai piedi del colle sul quale sorge la celebre Abbazia di Montecassino in un luogo storicamente strategico per le comunicazioni tra il centro e il sud dell’Italia. Per la maggior parte distrutta dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, denominata anche la “Città Martire”, è stata ricostruita nel dopoguerra. Cassino è una città storica contornata dai resti delle antiche ville romane, anfiteatri e acquedotti. L’Abbazia di Montecassino rimane l’indiscusso simbolo della zona, ma anche il centro storico di Cassino è tutto da scoprire. L’Abbazia di Montecassino svetta sull’acropoli dell’antica Casinum. Uno dei più celebri monasteri della cristianità, fondato nel 529 d.C. da San Benedetto da Norcia che proprio qui scrisse la sua celebre “Regola”, Ora et labora, nella quale propone di vincere l’accidia, con una vita comunitaria che preveda un tempo per la preghiera ed uno per il lavoro e lo studio. Nella sua storia millenaria l’Abbazia di Montecassino è stata distrutta per ben quattro volte e ristrutturata. Oggi risplende nelle vesti di quello che era l’antico impianto seicentesco. L’Abbazia dispone oggi anche di un Museo, che custodisce: quadri, manoscritti, libri antichi e opere d’arte, compresa una meravigliosa Natività del Botticelli. Vi è anche una Biblioteca, risalente alla prima metà del VI secolo e una foresteria. Sono tre i chiostri che possono essere visitati all’interno del monastero benedettino. Il primo è quello d’ingresso dove è possibile contemplare il gruppo bronzeo raffigurante San Benedetto morente, dono del cancelliere tedesco Adenauer, mentre sotto il porticato si trova il mosaico del Cristo tra la Madonna e San Martino disegnato da Frate Vignarelli. Il chiostro del Bramante è stato ricostruito sull’originale disegno del 1595 e ospita ai piedi della gradinata la statua di San Benedetto, miracolosamente scampata ai bombardamenti del 1944 e quella di sua sorella Santa Scolastica. Da qui è possibile anche scorgere il Cimitero Militare Polacco. Il terzo chiostro è quello dei benefattori, il cui disegno è imputato ad Antonio da Sangallo il Giovane. Nel porticato sono state sistemate dal 1666 ben 24 grandi statue di Papi, Santi o Re. Al di sotto dell’altare della Basilica del monastero, è situata la cinquecentesca cripta, rivestita di mosaici policromi e bassorilievi. ( foto:italiadascoprire.net - foto e web.it testo:siviaggia.it)