La città di Oderzo affonda le sue origini nella storia antica: il primo insediamento paleolitico risale al XI secolo a.C. e si deve agli antichi Veneti. La ragione è presto detta: grazie ai tre fiumi circostanti il luogo era ideale per il commercio.
L’insediamento diviene Municipium romano nel I sec. a.C., prendendo il nome di Opitergium e raggiungendo lo splendore nel II secolo d.C., con – si narra – circa 50.000 abitanti.
Rasa al suolo più volte dalle orde di barbari, contesa per secoli tra Collalto, Camino e Scaligeri, Oderzo viene annessa alla Repubblica Veneta nel 1338, dotandosi quindi anche di una imponente cinta muraria.
Per arrivare a essere italiana (1866) mancano altre due conquiste: da parte dei Francesi con Napoleone (1797) e degli Austriaci (1815).
Una storia travagliata, ma della quale ogni periodo ha lasciato un angolo da scoprire.
È facile perdersi nel dedalo di stradine della cittadina, attirati da un mosaico al suolo o stando con il naso all’insù verso una torre cinquecentesca. O ancora guardando le vetrine degli innumerevoli negozi, all’ombra dei portici che l’hanno resa la “Città più porticata d’Italia” secondo il TCI.
Palazzo Foscolo è imperdibile: la sua Barchessa ospita il Museo Civico Archeologico “Eno Bennis”, uno dei più antichi d’Italia, mentre la struttura stessa è la sede della Pinacoteca Alberto Martini (dedicata all’artista pre-surrealista opitergino) e la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea.
Oderzo è costellata di siti archeologici a cielo aperto: il più suggestivo è sicuramente il Foro Romano, di età augustea, situato all’incrocio dei due principali assi cittadini. Tra Piazza Grande e Piazza Castello è presente invece un tunnel con pavimentazione esposta a muro.
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