Da Cascina Occhiò, località di San Giuliano Milanese, in epoca romana, passava la via Mediolanum-Placentia, che metteva in comunicazione Mediolanum (Milano) con Placentia (Piacenza) passando da Laus Pompeia (Lodi Vecchio): Cascina Occhiò, in particolare, distava otto miglia da Milano, da cui il nome in latino del centro abitato (Ad Octavum), che esisteva già in questa epoca storica[2].[senza fonte] Il piccolo borgo di San Giuliano si sviluppò poi in età medievale intorno all'omonima pieve, posta sulla strada da Milano a Lodi.
In età Napoleonica, anno 1809, furono aggregati a San Giuliano i comuni di Carpianello e Zivido. Due anni dopo il comune di San Giuliano venne a sua volta soppresso e aggregato a Viboldone. Tutti i centri recuperarono l'autonomia dopo la costituzione del Regno Lombardo-Veneto, anno 1816. All'unità d'Italia, anno 1861, San Giuliano contava 394 abitanti. Nel 1869 il comune di San Giuliano venne aggregato, insieme a Sesto Ulteriano e Zivido, al comune di Viboldone.[3] Nel 1870 a Viboldone venne aggregata anche Pedriano.[4]
Nel 1893 il comune di Viboldone assunse la denominazione di "San Giuliano Milanese".[5]
Dopo la seconda guerra mondiale, San Giuliano ha conosciuto un impetuoso sviluppo demografico ed edilizio, favorito dalla vicinanza a Milano e dalla posizione lungo la Via Emilia. Fra le frazioni di Civesio e Sesto Ulteriano, presso l'uscita dell'autostrada, è sorta una vasta zona adibita ad insediamenti produttivi e logistici.
All'inizio degli anni sessanta ospitava il Laboratorio di Ricerche Elettroniche di Olivetti[6]: proprio qui la società vide i suoi primi sviluppi verso l'elettronica, in collaborazione con la sede della provincia pisana di Barbaricina. Nel 2000 San Giuliano Milanese è stata insignita del titolo di città.[7] ( foto:Wikipedia testo:Wikipedia)