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Piubega

Gli albori della storia di Piubega risalgono a circa 3500 anni fa. A metà del II millennio a.c., in piena età del bronzo medio, il territorio oggi corrispondente al comune di Piubega era infatti già abitato da gruppi umani organizzati in comunità. Nel 1878 scavi realizzati dal farmacista piubeghese Carlo favalli rivelano le tracce di una terramana in località Goite e avanzi di palafitte di un'altra terramana all'interno del castello di Piubega. Le terramane - termine derivato da marne, voce emiliana con la quale venivano impropriamente indicati i tumuli di terreno grasso, ricco di fertilizante e sostanze organiche - erano villaggi di pianura diffusi in Lombardia orientale, Veneto ed Emilia, tra XVII e il XIII secolo a.c. Dopo le terramane, che intorno al 1200 a.c. andarono incontro a una rapida e irreversibile crisi, sul territorio piubeghese non sono documentate nè la successiva età del Ferro nè le prime fasi storiche. Fino al XII secolo il nome di Piubega non compare in nessuna fonte. Srebbe infatti incauto prestare fede allo "squarzo di antica carta " riportato da Lodovico Mangini, il quale riferisce che nel 980 Piubega , insieme a Redondesco, Mariana , Mosio , Acquanegra e Casalromano era sottomessa ad Asola Durante tutto il Basso Medioevo e l'Età Moderna, Piubega non ha potuto sottrarsi al destino comune a tutte le terre di confine, fatto di continue lotte, invasioni, occupazioni, scorrerie e passaggi da una giurisdizione all'altra. Porta ancora oggi in sè le tracce le tracce della secolare contesa tra Mantova e Brescia, da identificarsi nelle opere di fortificazione - di cui è rimasta oggi solo la Torre Civica - e il dialetto molto vicino a quello bresciano, accompagnato da una cadenza più mantovana. Come si evince da una Cronichetta del poeta asolano Antonio Beffa Negrini (XVI sec.) il Castello della Pubblica (da cui, per storpiatura, Piubega) fu fondato dal cavaliere romano Publizio. Queste origini remote di Piubega sono documentate da due iscrizioni romane rinvenute in questi luoghi e depositate presso il Museo di Mantova. Per avere notizie più sicure del Borgo, occorre arrivare al tempo dei Canossa e quindi al figlio del Conte Bosone di Asola che nel 1087, per ordine di Enrico IV, assoggettò il paese (misit arciones in terris Publicae). Dal 1115 al 1276 la "Pubblica" formò, assieme a S. Martino Gusnago e Ceresara, il confine con i territori bresciani. Fu in questo periodo che la borgata, esposta alle inevitabili dispute delle terre di confine, venne munita di fortificazioni con torri, ponti levatoi, rivellini e palancate. Da queste ultime prende nome il nucleo della Palancata, alla periferia del paese. Queste fortificazioni, tuttavia, non impedirono a Ezzelino da Romano e ai bresciani di invadere queste terre. Dopo alterne vicende con Asola e con i Visconti, nel 1408 la troviamo in parte soggetta ai Gonzaga e in parte soggetta a Pandolfo Malatesta, Signore di Brescia. Un anno dopo, Gian Francesco Gonzaga, assente da Mantova, lasciava il governo delle sue terre al Conte Carlo Albertini da Prato al quale il Gonzaga concesse poi in feudo, per i servigi svolti, Piubega e Castello. Altrettanto fece nel 1411, per la sua parte, Pandolfo Malatesta, realizzando in tal modo la riunificazione di terre per molti anni divise. Dopo alterne vicende, mentre Asola entrerà a far parte per oltre tre secoli della Serenissima, Piubega seguirà un diverso destino: distrutta infatti dagli assalti del Piccinino, Piubega passerà sotto i Gonzaga ottenendo per questa sottomissione ampi privilegi de esenzioni che mantenne inalterati per vari secoli. Nel 1534 la comunità si rese indipendente da Brescia anche dal punto di vista della giurisdizione ecclesiastica passando definitivamente sotto la diocesi di Mantova. In tutti questi anni la terra era retta da Vicari e tra questi le cronache riportano l'asolano Antonio Beffa Negrini, già citato in queste pagine. Nel corso del 1629 subì altre scorribande dovute alle dispute della Guerra dei Trent'Anni. Senza ulteriori scosse il borgo arrivò così alle sfuriate napoleoniche al glorioso Risorgimento cui diedero un notevole contributo due suoi cittadini come Cavalli notevole contributo due suoi cittadini come Cavalli e Speranzini. ( foto:vocedimantova.it - testo:comune.piubega.mn.it )